Sindrome del Natale e Gioco d’Azzardo

Stanno per giungere le feste di Natale, un momento di gioia, vicinanza e condivisione, ma anche un periodo di grande stress e di sospensione dalla routine quotidiana. Caratteristiche, queste, comuni a tutti i periodi di festa ma che possono avere un impatto negativo sulle dipendenze; proprio per le persone con questa problematica quello delle vacanze o altri momenti di festa possono essere difficili da affrontare.

Durante le festività, in genere, lo stress si manifesta con diversa intensità per tutti, anche quando non sono presenti altre difficoltà, come un comportamento di dipendenza. Ogni modificazione dei fattori ambientali e comportamentali a cui si è soggetti nel periodo delle feste è, di fatto, un fattore stressante, soprattutto perché in tali situazioni le attività abituali vengono variate, i comportamenti sociali subiscono modificazioni, luoghi e orari cambiano ed è necessario, anche se per breve tempo, una riorganizzazione degli spazi mentali e fisici. In letteratura esistono diversi contributi che evidenziano come lo stress possa incidere sulla ricaduta in diversi disturbi, fra cui quelli legati alla dipendenza da gioco d’azzardo (Girotti, 2017). Inoltre, le feste natalizie possono essere complicate per chi sta vivendo un momento difficile per motivi di salute, o sta facendo i conti con un lutto importante, una separazione, una crisi di coppia o una difficoltà familiare, personale o economica.

La “Sindrome del Natale” o “Christmas Blues”, seppur non inquadrabile come un disturbo classificato, è sicuramente molto diffusa tra la popolazione: se il senso comune vuole che il Natale sia un periodo ricco di sentimenti positivi, per molti, può innescare vissuti di inadeguatezza, irritabilità, sentimenti di tristezza e ansia. Si aggiunge a questi la frustrazione di non sentirsi gioiosi come per tradizione si dovrebbe essere: si crea una dissonanza tra le aspettative e come ci si sente, condizione che alimenta il senso di colpa e il sentirsi fuori luogo rispetto al mondo che ci circonda.

Per far fronte a queste sensazioni, chi soffre di una dipendenza, rischia la ricerca di una fonte di piacere e di dopamina immediata, facile e gratificante come quella offerta da una puntata, da una scommessa o da una giocata alle Slot. Si tratta però di un piacere effimero che dura pochi secondi e che anzi porta con sé conseguenze altamente impattanti sullo stato d’animo, sulle persone vicine e sulle perdite economiche.

Anche chi vive il Natale in maniera più serena può però non essere esente da rischi. Alcune persone, infatti, in questi giorni potrebbero godere di più tempo libero, di qualche risorsa economica maggiore e di serate caratterizzate da un tempo meno strutturato con l’ulteriore aggravante di una continua stimolazione proveniente da pubblicità allettanti presenti pressoché ovunque – social network, App Store etc. – Il gioco d’azzardo, soprattutto quello online, si conferma in progressiva crescita e proprio durante le festività natalizie raggiunge i massimi livelli di diffusione.

Da diversi anni è divenuta usanza, inoltre, tra familiari, regalare a Natale biglietti Gratta e Vinci o della Lotteria Italia di Capodanno. Si tratta di un comportamento da evitare perché espressione della visione secondo cui solo con l’azzardo e la fortuna, prima o poi nella vita tutto si potrà aggiustare. Questi cartoncini luccicanti e colorati possono sembrare innocui, ma si tratta a tutti gli effetti di gioco d’azzardo con un alto grado di pericolosità. Il rischio è di normalizzare il gesto e di contribuire al rafforzamento di un pensiero magico, si pensi all’illusione del controllo, il credere, cioè di avere un ruolo attivo nell’incontro con la fortuna. Rappresentano inoltre un evento trigger per tutti i giocatori in trattamento che stanno cercando di astenersi da comportamenti legati al gioco d’azzardo.

A volte il ritrovarsi in famiglia significa anche venire a stretto contatto per un periodo continuativo con dinamiche familiari che non fanno sentire a proprio agio o rendono esplicite tensioni irrisolte. Ciò rende le feste natalizie un momento particolarmente complesso per la gestione del gioco d’azzardo che, soprattutto in questo periodo, viene socialmente riabilitato nei contesti familiari: tombola, panno verde, monetine, banconote e l’immancabile fetta di panettone nel piatto. L’azzardo fa parte dei rituali natalizi: ci si riunisce fra amici o in famiglia per tentare la fortuna. Una tradizione cui certamente molti di noi sono legati che, tuttavia, nasconde pericoli per coloro che col gioco hanno un rapporto difficile o una dipendenza vera e propria.

Ugualmente, le festività possono essere problematiche anche per chi vive in solitudine il proprio disturbo: aumentano i sentimenti di vuoto e di isolamento, in una situazione in cui ci si sente privi di una rete familiare e/o amicale che dia sicurezza, la ricaduta potrebbe essere un tentativo di attenuare momentaneamente tale disagio attraverso un’automedicazione che, di fatto, contribuirà ad amplificare il problema.

Come fronteggiare queste difficoltà? Quali strategie mettere in atto?

Un primo indispensabile strumento è riconoscere i rischi esistenti e chiedere aiuto: in tal modo si può dare la necessaria attenzione ai fattori che in questo periodo favoriscono lo stress, acuiscono i sintomi o facilitano le ricadute. Familiari e amici dovrebbero soprattutto prestare attenzione ai momenti di incontro, affinché non si trasformino in occasione di recriminazione sulla dipendenza, e quindi aumentino lo stress, la tendenza all’agito da un lato e la perdita di controllo dall’altro. Un atteggiamento non giudicante, di vicinanza e accoglienza potrebbe al contrario favorire l’apertura, l’ascolto e anche contribuire a dar forza alla motivazione al cambiamento.

Per i giocatori problematici può essere utile prefigurarsi l’incontro con situazioni o persone associate al gioco d’azzardo che possono innescare il craving[i]: in questo modo è possibile riconoscere e gestire il vissuto emotivo, l’eventuale desiderio e l’impulso all’atto, la minaccia della ricaduta, ma anche a pensare strategie di fronteggiamento attivo della tentazione o di evitamento preventivo (Gollwitzer, 1999; Gollwitzer, Sheeran, 2006). Se si immagina che in famiglia si affronteranno domande sul problema, può aiutare prepararsi qualche risposta appropriata, gestendo l’impulso a rispondere in modo brusco, con disappunto, modalità che tenderebbe ad aumentare lo stress percepito nella situazione e a far perdere il controllo non solo sulla comunicazione ma anche sugli agiti comportamentali.

È importante in questo periodo tenere presente innanzitutto che provare sentimenti negativi e difficili è normale, è molto sano accantonare una visione idealizzata delle feste e dei rapporti, non è quindi necessario uniformarsi ad un copione su come il Natale andrebbe vissuto, ma ascoltarsi. Piuttosto è un buon momento per iniziare a prendersi cura di sé stessi, chiedere aiuto se si sente di averne bisogno; intraprendere un percorso di consapevolezza di sé, se si soffre di un disturbo della dipendenza, è il primo passo per poterne uscire.

 

 

Girotti M., Adler S.M., Bulin S.E., Fucich E.A., Paredes D., Morilak D.A. (2017). Prefrontal cortex executive processes affected by stress in health and disease. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry.

Guerra, L. (2014). Fattori di rischio e protezione. In Grosso L. & Rascazzo F. (a cura di). Atlante delle dipendenze, Torino: Edizioni Gruppo Abele.

Fumare e bere durante le feste: come cambia il rapporto con le sostanze durante le vacanze

 [i] desiderio impulsivo per una sostanza psicoattiva, per un cibo o per qualunque altro oggetto-comportamento gratificante. Questo desiderio impulsivo sostiene il comportamento “addittivo” e la compulsione, finalizzati a fruire dell’oggetto di desiderio.

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